
La protagonista dell'Estate di Anna è arrivata da Helsinki seguendo il padre, dopo la morte della mamma, Eva. Da soli, una squadra. Atterra a San Teodoro come un alieno per ricominciare insieme a lui. È diversa dagli altri, “perché le bionde non nascono spontaneamente in Sardegna”, ma vuole cercare qui una nuova felicità. E trova Marco, così diverso, più fragile rispetto a lei, che è cresciuta più in fretta. La sua estate comincia con lui.
Chi è Anna?
Sono una ragazza seria, maturata più velocemente, è stata la vita a costringermi.
Quando è venuta a mancare tua madre…
Sì. Però ho un ottimo rapporto con mio padre. Che non è da tutti. Lui tenta in tutti i modi di colmare quel vuoto che la mamma ha lasciato, anche se non è la stessa cosa. In due però viviamo bene. Penso di essere molto profonda, non una semplice sedicenne, una piccola donna, rifletto molto, mi piace sognare...
Gli altri protagonisti - Io sono Pietro - Io sono Marco - Io sono Clara
Cosa sogni?
La felicità, trovare me stessa, non di essere un personaggio famoso, di fare soldi, o cose materiali. Mi piacciono le cose semplici.
Quella frase: “Lo so da me se sono giusta oppure no”. Sembri sicura di te...
So cosa valgo, a prescindere da ogni cosa. Quello che ci fa valere è ciò che abbiamo dentro. Il nostro mondo interno e non quello fuori.
Cosa ti sei portata dalla Finlandia?
Ho cercato di lasciarmi tutto alle spalle, ma non ci riesco. Andare via ha alleggerito un po’, perché là ogni cosa mi ricordava mia madre.
Com'è paracadutarsi dal Nord Europa in una realtà come San Teodoro? Il contrario di quello che vorrebbe fare un giovane come Marco, che invece sogna Londra.
San Teodoro è un posto caldo in cui solo vedere sole e mare cambia l'umore, invece di stare al freddo e al buio del Nord Europa. Penso sia un luogo che può darmi una nuova libertà. Per Marco trovare la libertà significa fuggire. È giusto cambiare a una certa età, scoprire sé stessi vedere posti nuovi senza il sostegno dei genitori. Ma per me è diverso, cambiare posto è come prendere aria, uscire dai soliti pensieri. Dà sollievo. San Teodoro è un posto piccolo ma bello, e poi d'estate arrivano turisti e persone nuove.
Ti manca Eva, tua madre?
La madre mancherà sempre, ogni giorno. Ci adoravamo, l’amavo così tanto, Non poterla più vedere, toccare. Sono una persona forte, so che la vita continua, ma il pensiero rimane sempre.
Tuo padre Pietro, con la sua voglia di fare sempre battute, ti mette in imbarazzo?
Qualche volta magari gli dico di smetterla davanti ad altre persone, che non lo capiscono e lo trovano strano. Ma mi piace tanto questo suo modo di essere, è divertente e fa divertire anche me.
Avete fatto squadra.
Abbiamo un grande affiatamento: eravamo una squadra più grande, ma anche in due continuiamo ad esserlo. Ce lo ha insegnato la mamma, era lei la prima a dire che dobbiamo essere forti, e uniti.
Sei preoccupata per lui, dopo la morte della mamma?
No. So che è forte e sapendo che è molto bravo, non vorrei che soffrisse per un’altra donna. Vorrei che trovasse la persona giusta in futuro.
E Marco chi è? Cosa ti ha spinto a ad avvicinarti a lui?
La curiosità di conoscere ragazzi della mia età. Iniziare a farmi nuovi amici. Dare un po' di senso al posto nuovo dove abito.
Cosa ti attrae?
Mi piace che, essendo un ragazzo benestante, sia uno che si fa delle domande, che vuole cambiare qualcosa, scoprire sé stesso, che non guarda solo alle cose materiali. Invece riflette assieme a me.
Ti stai innamorando?
Forse. Ancora non capisco cosa sia, è una sensazione nuova, diversa, non l’ho mai provata prima.
Scapperesti con lui?
Rimango comunque sempre più matura di lui, capisco che, anche se siamo profondi e maturi per la nostra età, non possiamo farlo e io non posso lasciare mio padre, lo farebbe star male.
Cosa ci senti nel pezzo che scrisse tuo padre 20 anni fa, L’estate di Clara?
Continuo ad ascoltarla perché parla delle sue belle esperienze vissute durante l’estate, quando era spensierato. Riesce a darsi totalmente alle emozioni. Si lascia andare.
Anche una storia come la tua, magari con un finale diverso?
Magari io, essendo una sedicenne, non capisco la bellezza delle esperienze vissute. Anche di quelle che poi vanno a finire nel modo in cui non ti aspetti. Ma durante, stai bene, mentre quelle brutte ti fanno crescere, magari non sono belle ma intense, ti fanno capire che vivi una cosa forte e importante.
Natalia Solona è nata in Ucraina e vive in Italia, a Cagliari, da cinque anni. Ha seguito la madre che si era trasferita qui 15 anni fa. L’estate di Anna è la sua prima esperienza come attrice ma è un cammino che non vuole lasciare. La madre lontana in Italia, ma sempre vicina, una parte dell’infanzia e dell’adolescenza vissute con i nonni, il padre invece più lontano, anche se vive in Ucraina. In Italia e si è appena diplomata, vuole frequentare Scienze politiche a Cagliari. E studiare recitazione. Le piace disegnare: ritratti, mani, corpi in movimento. Ma solo come hobby.
Dice che Anna le somiglia, entrambe sono cresciute in fretta. Come Anna, sogna di essere felice di cose semplici.