
Quel tempo passato ha lasciato un solco sul quale, di tanto in tanto, la ruota del suo destino torna a infilarsi. Come la testina di un giradischi. Così Clara rivive se stessa ascoltando quella canzone, L'estate di Clara, che Pietro scrisse per lei, si rifugia in un giardino segreto dove fa entrare solo Marco, suo figlio e un po’ un alleato. Ma poi arriva Anna, a dare un calcio a quell’equilibrio faticoso di un matrimonio senza sogni. Ormai chiusi in un cassetto.
Chi è Clara? Cosa sogna?
Clara è una mamma che vive in un posto meraviglioso, San Teodoro, e ha un marito altrettanto meraviglioso. Sogna se stessa nel passato, ha dei momenti di grande nostalgia, ma un passato che non si ripeterà più, un mondo come se fosse totalmente immaginario.
Con Bruno, suo marito, le cose però non sembrano andare molto bene…
Ogni coppia ha dei momenti di crisi, non è tutto idilliaco, si superano piano piano come ci sono state altre volte e si sta insieme, l'importante è tenersi la mano.
Gli altri protagonisti: Io sono Marco - Io sono Anna - Io sono Pietro
E questo passato?
Sto diventando grande anche io, ripercorro la mia giovinezza nel vedere mio figlio che riprende a uscire, la sua ribellione. Mi ricorda quello che volevo essere, ogni tanto ho queste piccole evocazioni di nostalgia. Ma sono momenti. Poi ci sono la spesa, le classiche situazioni quotidiane, a me va bene così. Diciamo che sto vivendo una fase adolescenziale dell'età adulta.
Per questo continua ad ascoltare quella canzone, L’estate di Clara?
Ci sono molto affezionata, è la mia coccola, il mio giardino segreto, mi riconnette e mi fa ritornare a me.
Se dovessimo paragonare il matrimonio a San Teodoro, è più la sicura stabilità circondata dalla bellezza o la noia di qualcosa che non cambia mai?
Lo sapremo solo io e te, non lo devi dire a nessuno.
Promesso
Quello che sento è la noia profondissima. Mi racconto però la bellezza che c'è. E ogni tanto però queste due realtà si mescolano, a volte una cosa diventa l'altra. Quando la testa è molto lontana dal mio cuore, come le giraffe, ci metto un po' a integrare queste due immagini.
Cos’ha provato quando ha rivisto Pietro?
Che botta! Per me lui era morto, forse peggio. Quando qualcuno muore ti metti il cuore in pace. Era un morto vivente, non avevo la minima idea di cosa fosse stato di lui. E con lui era morta anche una parte di me, completamente disintegrata. A pezzi.
Cos’è successo vent’anni fa?
Era quel momento, in cui vivi il primo amore, che ti fa sentire Superman o Wonder woman, pensi di essere ultrapotente. Un bel giorno ti svegli con quella sensazione e pensi “lo vedrò, rideremo insieme, siamo più complici di Bonnie e Clyde”. E invece scopri che non c'è nessuno ad aspettarti. Quando lo conobbi, certo, si intravedeva l’anima, era un po' particolare, mai avrei mai pensato che avrei sperimentato un abbandono.
Ritrovarselo davanti com’è stato, dopo tanto tempo?
Mi ha fatto ridere perché era brutto e scemo come sempre, un clown. Un pagliaccio. Spuntato come un fungo sulla strada, in quel momento ho provato un maremoto di emozioni, anche se ero contenta di aver sperimentato questa cosa in un'altra dimensione. In realtà ero agitata perché cercavo mio figlio. Lui mi ha fatto ridere poi mi sono ricordata di quello che mi aveva fatto.
E poi?
Poi ho realizzato che mio figlio esce con sua figlia. La cosa più brutta, che non avrei voluto, si stava verificando. Ho paura e penso che non la saprò gestire, ma ci riuscirò.
Parliamo di Marco, avete un bel rapporto...
Siamo pappa e ciccia, abbiamo questi piccoli momenti, come quando accendiamo di nascosto una sigaretta insieme. Ci prendiamo qualche attimo tutto nostro per infrangere le regole. Mi fa tornare quelle vibrazioni, “facciamolo dai, non ci scoprirà nessuno”. Per alcuni magari è diseducativo, ma c’è già il babbo che è così serio…
Così come Anna ha messo in crisi, ha destabilizzato Marco?
Ho paura che mio figlio possa provare lo stesso mio dolore, perché è per forza così, tale padre e tale figlia. Ed è proprio in questo momento particolare, nel mio stesso momento di allora, vorrei che lui possa continuare a pensare ai suoi sogni, alla direzione che vorrebbe prendere senza farsi sballottare.
Perché non potrebbe andare diversamente?
Chi viene da fuori non ha idea di come possa essere, due culture e due famiglie completamente diverse. E Marco è ancora un cucciolo, attraversa un momento di passaggio molto delicato. Non è questo il momento e tantomeno la persona giusta per lui. Anche se non la conosco, ma sicuramente sarà come il padre.
Cioè?
Una stronza.
Si avverte un po’ di gelosia...
Ma no! A quell'età siamo delicatissimi, tutti. Marco è un cucciolo, anche per me è un momento particolare, percepisco questo distacco e io ancora non sono pronta. Tantomeno con una figlia di quell'uomo. Proprio con lei no. Sarebbe come dare mio figlio in pasto a un leone.
Sicura?
Bhe… sì forse sono un po' gelosa, anche di perdere quello che ho, una parte di me, quella parte che sono riuscita a salvaguardare, a ritornare a essere giovane. O spensierata, non ci voglio rinunciare.
Cosa sogna adesso?
In questo momento i sogni non ci sono. È un momento di crisi, ho un casino in testa. Prima di incontrare Bruno, volevo essere una donna con un prestigio, “toda poderosa”, come si dice in spagnolo. Una donna con... grandi ovaie. Ero abituata a sognare. E allora, quando ho conosciuto un ragazzo come Pietro, mi si è aperto tutto il mondo davanti. Avventure, come Indiana Jones. Pensavo “andiamocene via, soprattutto da qui”. Ma lui se ne è andato, senza di me. Quei sogni quindi si sono bloccati, messi da parte in un cassetto. Perché poi è arrivato Bruno e non c'era bisogno più di sognare.
Ma i cassetti sono fatti per essere chiusi e poi riaperti.
È uno di quei cassetti del giardino segreto, ma è come se appartenesse a un'altra me.
Bianca Maria Lay, 36 anni di Sassari, è una persona che ama tantissimo gli animali. Intanto, cani e gatti, ma il suo sogno è avere una piccola fattoria didattica. Ha studiato recitazione in Francia, viaggiato e seguito l'amore tantissimo, fino in Argentina e in India, per sei anni. Poi si è ricordata di avere dei sogni: “Ti ricordi quando volevi fare l'attrice?”. Sostiene che anche se sei innamorato, tantissimo, ti perdi quando non fai qualcosa per te e un bel giorno non sai più chi sei. Si dedica all'arte, alla recitazione e a vivere vite che non le appartengono. Le piace divertire gli altri.
Dice di aver avuto dei "momenti", come Clara, in cui ci si sente imprigionate in realtà non nostre ma di altri. E si sente più vicina a ciò che lei sogna di essere. "C'è speranza anche per Clara. E c'è un po' di Clara in ognuno di noi..."